Da anni ci occupiamo di comunicazione visiva. In particolare, della comunicazione dei nostri clienti nell’ambito del loro settore di mercato o di semplici privati nei contesti di vita familiare e sociale.

Attraverso le immagini cerchiamo di trasmettere il messaggio che ogni cliente sente proprio, dandogli forma e contenuto.

Per riuscire in questo, però, dobbiamo investire molto tempo in quella che è invece la nostra comunicazione aziendale, sia esterna che interna.

Partiamo dal presupposto che è impossibile non comunicare. L’attività o l’inattività, il parlare o  lo stare in silenzio, rappresentano comunque un messaggio volto ad influenzare qualcuno che, a sua volta, risponderà con un altro messaggio. La comunicazione, così come la non comunicazione, implicano, quindi, la creazione di una relazione e di un comportamento. Questo comportamento sarà determinante della natura della comunicazione stessa.

All’interno di un contesto aziendale, per un buon funzionamento della comunicazione e di un’efficace relazione tra le parti (dipendenti e management/dipendenti e dipendenti) ognuno deve essere messo nelle condizioni di valutare l’andamento dell’azienda, a partire dal suo reparto, comprendere cosa ci si aspetta da lui e come può contribuire al raggiungimento dei traguardi aziendali. E se al dipendente non è riconosciuto quanto fatto, sarà difficile che questi riesca ad apportare vantaggi concreti all’attività.

La comunicazione interna diventa quindi un processo di costruzione di una relazione tra tutte le parti che si sviluppa con diverse modalità:

– interazione 

– coinvolgimento 

– condivisione 

Gli ostacoli più comuni che è possibile incontrare sono dati dalle differenze professionali e culturali dei dipendenti, le diverse abitudini, la sottostima dell’importanza delle funzioni svolte, eventuali gelosie, mancanza di volontà di diffondere informazioni, oltre alla tendenza a nascondere le brutte notizie e a dar rilievo a fatti positivi. Senza escludere l’inclinazione generale dell’interlocutore a mettersi in competizione per far valere la propria autonomia ed ottenere comportamenti favorevoli.

Ed ecco che entriamo in gioco noi.

Per rendere diretta ed efficace la comunicazione interna, non possiamo che affidarci alle immagini, perché rimangono più impresse, arrivano senza filtri, senza quegli errori di tono che invece possono scaturire da un testo o da parole verbali. L’immagine, come ormai ben noto, è lo strumento principale della moderna comunicazione (valgano per tutti i social network e la rete in generale). La leggerezza delle immagini, come anche quella dei video, facilita il coinvolgimento delle persone.

A questo punto è fondamentale attivare dei canali per ricevere feedback. E, in merito a questo aspetto, è importante aprirsi ai riscontri di chi riceve il messaggio. La comunicazione tra le varie unità organizzative, inclusa la Direzione, deve essere incoraggiata per non sentirsi isolati e ragionare, invece, come parte di qualcosa di più grande del proprio ufficio o reparto. Senza eccedere e andando sempre dritti al punto. Se questo meccanismo funziona, le parti si sentiranno motivate e coinvolte.

Il risultato finale sarà una maggiore efficienza e partecipazione da parte di tutti, con un profitto per l’intera immagine di sé che l’azienda proietta all’esterno.